Il riconoscimento Unesco punta a una tutela sempre maggiore degli alpeggi e di coloro che ne sono architetti: bergamini, mandriani, pastori e casari. L’obiettivo è raccogliere e salvare le tecniche tradizionali e le tecnologie sostenibili utilizzate dalle culture antiche, incoraggiando le singole comunità a contribuire alla conservazione delle conoscenze storiche. Una vera occasione per promuovere tutte le produzioni alimentari di eccellenza tipiche del territorio.
I costruttori del paesaggio hanno dato vita nel tempo a officine di latte, burro e formaggio. In malga il futuro è diventato sostenibile, grazie a chi ha custodito antiche tradizioni trasferendole nelle mani del futuro. Volti segnati dal tempo e custodi delle tradizioni dialogano con gli sguardi giovani di chi guarda al futuro possibile, affidando loro l’eredità di una realtà tanto antica quanto propositiva. Un ritorno dell’uomo alla natura in totale armonia. Il passaggio generazionale lo si avverte dalla sequenza dei gesti delle tradizioni casearie, gesti che non hanno un tempo e che per la loro minuziosità persistono mostrando nella fatica tutta la loro eleganza.
Quello dei nuovi bergamini è un viaggio, che con coscienza ecologica parte dalla globalizzazione e arriva alla localizzazione sostenendo uno sviluppo durevole di questo territorio.
I loro gesti hanno creato ritmi per un design spontaneo anche negli strumenti dell’arte casearia e nelle texture di un nobile stracchino, tutto in un modus vivendi esemplare che trasuda fatica e tanta passione.