La consapevolezza della rilevanza culturale e creativa del “saper fare” ha consentito alla tradizione casearia bergamasca e delle valli circostanti di affermarsi e perfezionarsi attraverso i secoli. Questo patrimonio è elemento significativo dell’economia e dell’identità bergamasca. Asset strategici come il territorio con le Cheese Valleys, l’eccellenza gastronomica con i diversi prodotti certificati, la Valle della Biodiversità di Astino (Premio Paesaggio d’Europa 2021), assieme all’energia creativa e sociale del territorio, hanno contribuito a definire il processo di candidatura. Quest’ultima è stata attestata dalla sottoscrizione di un protocollo di intesa promosso da Comune di Bergamo, Associazione San Matteo Le Tre Signorie, International Traditional Knowledge Institute Foundation, al quale hanno aderito, a partire dal mese di dicembre 2018, oltre 20 soggetti istituzionali.
Grazie alla commistione di tali fattori territoriali, gastronomici, culturali e creativi, il 30 ottobre del 2019 Bergamo, è stata ammessa al programma UNESCO delle Città Creative per la Gastronomia raggiungendo Parma (2015) e Alba (2017).
La Rete delle ‘Città Creative dell’Unesco” è stata creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile ed è divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Cluster): Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema.
La Rete delle “Città Creative UNESCO” (Creative Cities Network – UCCN), è rivolta alle città che individuano la cultura e la creatività quali fattori essenziali e imprescindibili per il proprio sviluppo economico locale, in una visione non ancorata ai singoli confini amministrativi, ma strettamente interconnessa ai soggetti che a vario titolo promuovono cultura creativa a livello nazionale ed internazionale.